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Casolare Toscano....Ricordi di una volta....
Anfratti Toscani...
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L’Evangelo del Giorno
Mercoledì fra l’Ottava di Pasqua
“Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.” (Luca 24,13-35).
#emmaus #riconoscere #spezzarepane
L’Evangelo che racconta l’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus rappresenta a noi il significato e il come Gesù è risorto.
In tutte le parole di Cleopa e l’altro discepolo rivolte al viandante misterioso che incontrano nel tragitto che da Gerusalemme porta ad Emmaus ci sono ricordi del passato, continui rimandi ad aspettative frutto delle attese messianiche d’Israele, legate ad eventi trascorsi.
Tra le tante affermazioni dell’Evangelo, ne ricordiamo una in particolare: “noi speravamo …”. In questa affermazione c’è semplicemente un ritorno al passato.
La resurrezione, si scusi il paradosso, è invece un ritorno all’oggi e al futuro. La resurrezione è quello che si vivere nell’invisibile ai nostri occhi; quell’amore che anima la vita umana, quel soffio di D-o che genera la vita.
Ed è proprio nello spezzare il pane, in questo gesto consueto, che D-o trasforma la sua presenza e si fa riconoscere. L’Altissimo, Benedetto Egli sia sempre, ci ricorda l’unica via per riconoscerlo nel condividere.
In questo gesto invisibile la resurrezione di Cristo si realizza e noi possiamo vederlo, scoprirlo, amarlo, sentirlo accanto. Tutti i nostri sensi umani si sciolgono nello spezzare l’unico pane di vita.
Chissà se riusciamo ogni giorno a renderci conto che la materia di cui siamo fatti si trasforma in energia creatrice di bene!
Di fronte a questa realtà, rimane l’incomprensibile visibilità del male, non la creazione ma la distruzione, l’annientamento, il male senza senza senso, l’idiozia del dominio.
