cili conclusioni, ma l’aspirina potrebbe essere un candidato promettente per il trattamento di Covid-19 e per la prevenzione dell’infezione. Sia chiaro: un possibile candidato, non un’arma certa. Uno studio condotto dai ricercatori del Leumit Health Services, della Bar-Ilan University e del Barzilai Medical Center in Israele ha messo in luce, infatti, che le persone che assumono la cardioaspirina (che ha un dosaggio minore della normale aspirina) si ammalano meno di Covid-19, e anche coloro che manifestano i sintomi guariscono e si negativizzano prima. Si tratta tuttavia di risultati preliminari che devono essere confermati da studi clinici randomizzati, che tengano anche conto del rapporto rischio-beneficio dell’assunzione di questo farmaco (che ha ovviamente effetti collaterali).
Ciò che è emerso da uno studio retrospettivo è che le persone che assumono cardioaspirina avrebbero il 29% di probabilità in meno di essere positive al coronavirus. Inoltre molte delle persone in terapia con cardioaspirina risultate invece positive al test molecolare non hanno poi mostrato sintomi.