L’Evangelo del Giorno
Venerdì della 4ª Settimana di Pasqua “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giovanni 14,1-6).
#venirealpadre #via #verità #vita
Ci sono molte dimore nella casa del Padre: questo ci ricorda Gesù. Ci colpisce quel “molte”. Vuol dire che in D-o c’è posto per tutti. Il Signore non vuole restare solo, vuol stare in nostra compagnia!
Per questo il Padre ci ha donato suo Figlio. Per questo il Signore si è presentato a noi con i volti della Trinità. Per questo il D-o della vita si presenta nella santità di donne e uomini. Per questo D-o vuole che siamo santi.
Ma qual è la via, chiede Tommaso, non riuscendo a cogliere il luogo dove il Signore va e la via per seguirlo. Allora Gesù semplicemente ricorda che Egli è la via ma anche la verità e soprattutto la vita.
Queste tre “V” siano stampate nel nostro cammino di credenti credibili!
Immagine: Cristo pantocratore mosaico Cappella Palatina Palermo.
L’Evangelo del Giorno
Giovedì della 4ª Settimana di Pasqua “[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.” (Giovanni 13,16-2.
#iosono
Siamo in un momento cruciale del cammino di Gesù con i discepoli. Gesù vuole sottolineare due aspetti che caratterizzano la missione dei suoi discepoli.
La prima riguarda lo stile di chi si mette a servizio o di chi è mandato. L’umiltà caratterizza la missione e l’annuncio.
La seconda riguarda la fedeltà nel riconoscere il Signore e accogliere la sua testimonianza e la sua Parola. Gesù avverte che l’aspetto peggiore è il tradimento.
Questo messaggio forte di Gesù ha un proprio fondamento: cementare la fede all’essenzialità dell’incontro con Cristo.
Siamo capaci anche noi di vivere questa fedeltà? Il Signore quando ritornerà troverà fede in ciascuno di noi?
L’Evangelo del Giorno
S. Atanasio
“Io e il Padre siamo una cosa sola.” (Giovanni 10,22-3
#essereunacosasola
I Giudei sono smaniosi di sapere l’identità di Gesù. Vogliono che egli sveli chi è. Gesù risponde in modo diretto affermando che nemmeno di fronte alle opere hanno creduta per cui non possono riconoscere la sua identità.
Gesù prosegue la sua predicazione ben sapendo dell’opposizione che gli viene opposta.
Quello che ci colpisce in questo passo evangelico é la profonda convinzione di Gesù di essere intimamente legato al Padre.
É questa unità che rappresenta per noi il riferimento e lo stretto rapporto con il Signore da ricercare nella nostra vita.
La redenzione, la salvezza della vita umana si ricapitola nell’unità con D-o, tra i fratelli, nella Creazione. É anche questa una dimensione trinitaria della vita umana.
Immagine: Anonimo Flamenco - The Holy Trinity - 16º secolo - Madrid Museo del Prado.
L’Evangelo del Giorno
S. Giuseppe lavoratore “In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname?” (Matteo 13,54-58).
#falegname
Nella festa del Lavoro, la liturgia della Parola e l’Evangelo ci ricordano che Gesù ha lavorato con il padre Giuseppe come falegname. E S. Giuseppe in qualche modo é stato artefice di un insegnamento e formatore di Gesù ne lavoro e nella formazione spirituale.
Per una volta, proviamo ad immaginare che cosa vuol dire lavorare il legno, come viene selezionato, come si progettano dei manufatti in legno, come si realizzano. Lavorare il legno consente di mettere a frutto molti momenti di riflessione, di paziente studio, di realizzazione.
Ebbene Gesù, accompagnato da Giuseppe, ha imparato a fare il falegname, alternando lavoro e meditazione. E da questo lavoro di falegname si apprendono i segreti e la sapienza della vita.
Matteo, nel passo evangelico di oggi, ci ricorda che in Gesù è sicuramente in Giuseppe, attraverso il lavoro di falegname, sono maturate i segni della Sapienza del Padre, del Signore della vita.
Immagine: San Giuseppe falegname (1642 circa) - Museo del Louvre
L’Evangelo delle Donne
4ª Domenica di Pasqua L’Evangelo delle Donne
“E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce”. (Giovanni 10,1-1.
#voce
Quanto è bello sentire da lontano una voce e riconoscerla, sorridere per quel suono così familiare e rallegrarsi di sentirsi chiamati per nome proprio da quella voce li.
È una voce che riconosceresti anche in mezzo al caos di una grande città, che riusciresti a trovare tra mille.
E cos’è questo se non un segno di una conoscenza intima, di una fiducia incondizionata, di un amore profondo.
Preghiamo insieme allora, perché ci venga data sempre la capacità di riconoscere e seguire la voce del Signore anche in mezzo al rumore della folla, alla frenesia rumorosa delle nostre vite.
Ludovico Linzi
Immagine: Renato Guttuso Passeggiata in giardino a Velate, 1983. Olio su tela, 121 × 149 cm. Varese, Fondazione Francesco Pellin