L’Evangelo del Giorno
12ª Domenica del Tempo Ordinario
“In quel tempo, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca”. (Marco 4,35-41).
Dell’Evangelo di questa domenica ci colpiscono la forza spirituale di Gesù e le paure dei discepoli.
Dobbiamo prestare attenzione, all’inizio del racconto di Marco, all’invito di Gesù di “passare all’altra riva”. Siamo in un contesto di intensità della sua missione con i suoi discepoli.
Al centro del racconto c’é il mare, luogo considerato di pericolo perché sono presenti le forze avverse, causa di drammi legati al cambiamento del tempo.
Ed é proprio in questo contesto che i discepoli si trovano coinvolti in una tempesta furiosa mentre si spostano verso l’altra riva. E Gesù dorme, sembra non curarsi di quello che sta accadendo. Quando la barca comincia a fare acqua i discepoli preoccupati svegliano Gesù: “non t’importa che siamo perduti?”
Subito Gesù calma il vento e il mare impetuoso e si rivolge ai discepoli con una domanda sibillina: “non avete ancora fede?” L’interrogativo dei discepoli non è quello di chiedersi se credono o no in Gesù ma invece sono sorpresi dalla forza potente di Gesù di calmare lo spirito del male.
Questo passo evangelico contiene un messaggio intenso nascosto per la nostra vita di credenti. La fede nel Signore non si misura sulla straordinarietà degli eventi, sui miracoli, ma sulla fiducia e il nostro impegno quotidiano di affidarci. Dobbiamo avere fiducia che “l’amore del Cristo ci possiede” (2Corinzi 5,13-17).
La vera sfida di chi ha fede, quindi, è avere occhi che scrutano l’invisibile!
Sono quella con il sorriso in ogni circostanza perché cerca di trovare un lato positivo a tutto...anche se a volte non è facile
Sono molto solare e vulcanica. Non sto mai zitta, voglio sempre dire la mia...
Infondo non mi ritengo una persona “speciale” credo di essere solo diversa, quindi forse unica, proprio come ognuno di noi .
Sono molto emotiva e troppo permalosa, prendo tutto a cuore, forse troppo...
Sapete cosa mi emoziona? I piccoli gesti e le emozioni: mi rende felice ricevere sorprese speciali, non materiali...mi emoziona ricevere un abbraccio, mi emoziona il rispetto, la sincerità, una parola, un sorriso...
Forse non ve l'ho mai detto ma ho sempre combattuto molto con me stessa...cercando di lasciare in disparte le emozioni e non far trasparire nulla...perché, lo sapete anche voi, con le persone che ci sono al giorno d'oggi farebbero di tutto pur di buttarci giù.
Eppure quando sono arrabbiata piango per il nervoso e non riesco a trattenermi. Quando sono felice mi brillano gli occhi come una bambina il giorno del suo compleanno..
E quando sono triste...beh, si salvi chi può, mi crolla il mondo addosso ed è difficile strapparmi un sorriso.
Sono testarda, vorrei andare d'accordo con tutti e pur di non litigare molte volte lascio perdere standoci, però malissimo e sapete cosa vi dico? In passato non ci sono mai riuscita però crescendo sto tirando fuori il mio carattere e ho capito che nessuno può dettare legge o sentirsi superiore, perché infondo chi fa così ha solo molto dolore racchiuso dentro di se. Siate voi stessi e dite il vostro modo di pensare, chissene frega se vi vanno tutti contro! Non dovete dire ciò che non pensate solo per piacere agli altri! Ditele le cose! Sputate emozioni. Fregatevene delle conseguenze o vivrete sempre con il rimorso.
Amatevi, amate voi stessi prima di amare gli altri. Siete speciali così come siete.
La città di Milano secondo Cristina Tajani.
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