Anche i cani vanno in paradiso? Il dibattito sull'anima degli animali da qualche tempo è una questione per teologi: e non è detto che Papa Francesco non sia d'accordo con gli animalisti
“Chi sa se il soffio vitale dell’uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra?” si domanda lo scrittore del Qohelet, il rotolo più misterioso della Bibbia. Nell’antichità, gli animali hanno contribuito al progresso dell’attività umana: dall’era moderna, invece, abbiamo iniziato ad amarli. Ma il nostro rapporto con loro è ambiguo e difficile da definire.
I cittadini sono contrari alle gabbie
Il Parlamento europeo ha pubblicato i risultati di uno studio che presenta delle alternative praticabili all’uso delle gabbie negli allevamenti europei. Lo studio prende il nome di Ending the Cage Age, sull’esempio della nostra campagna End The Cage Age.
Il documento afferma che grazie a misure finanziare di breve periodo e a una legislazione lungimirante, un sistema senza gabbie è davvero possibile!
GRANDI MARCHE FINO A -70% QUALITÀ AL MIGLIOR PREZZO 🧡🧡🧡🧡🧡🧡🧡🧡https://aappystore.letsell.com..../home/index.php?main
GRANDI MARCHE FINO A -70% QUALITÀ AL MIGLIOR PREZZO 🧡🧡🧡🧡🧡🧡🧡🧡https://aappystore.letsell.com..../home/index.php?main
L’Evangelo del Giorno - Rito Ambrosiano
Domenica della divina Clemenza penultima dopo l’Epifania
Luca 7, 36-50
In quel tempo. Uno dei farisei invitò il Signore Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Mi pare chiaro quale sia il messaggio di oggi, nella domenica della Divina clemenza: amore e passione! Se lo penso così, mi commuovo….
Quale grande amore ha avuto la donna per Gesù e quale amore di Dio per ciascuno di noi da dare Suo Figlio, l’unico figlio?
Lo sto “ripassando” (perchè non si finisce mai di imparare!) a scuola con i miei studenti: Dio ci ama incondizionatamente, cioè in qualunque condizione noi ci troviamo, gratuitamente cioè senza chiederci nulla in cambio anzi pure lasciandoci liberi di rifiutarlo, da sempre e per sempre cioè non si stanca di noi teste dure lamentose ingrate, in modo generoso e generativo cioè per-Donandoci, ricreandoci, dandoci nuova vita. Per-dono è l’altro nome dell’amore che si-Dona fino in fondo, senza limite, senza misura.
Ecco lo stesso significato racchiuso anzi spalancato nel vasetto di profumo costosissimo versato senza conteggiare, misurare, e poi le lacrime, i capelli per asciugare i piedi di Gesù. Verbi significativi quelli che stavolta hanno per soggetto la donna, peccatrice: piangere, bagnare di lacrime, asciugare, baciare, cospargere, verbi che dicono anche intimità, audacia, in un contesto pubblico. (Lc 7,38)
…E io cosa sono capace di donare a Gesù? Sono disposta a effondere bene per Lui e per gli altri? Ho fatto gesti “smisurati” di amore per qualcuno? So andare oltre il “dovuto”, secondo gli schemi del mio tempo, e voler bene?
Ma chi è capace di amore?
La risposta nella conclusione delle parole di Gesù (“sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato”): chi lo ha ricevuto, chi è stato perdonato, chi è stato amato! È la morale della piccola parabola che racconta Gesù, che al centro pone la domanda fondamentale: “Chi di loro lo amerà di più?” (Lc 7,42)
Ma proprio tutti siamo in questa condizione, abbiamo tutti questa meravigliosa possibilità!
Prova -o meglio testimone- ne è San Paolo, di cui noi sappiamo la vicenda di vita, autore della lettera ai Galati: “E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio” (Gal 2,2
Noi, come san Paolo e la donna nel Vangelo, sappiamo di essere dei “perdonati” o ce lo dimentichiamo?
L’unico modo per provare a ricambiare il dono d’amore ricevuto è amare a nostra volta le persone che Dio ci mette accanto. “Metti in circolo l’amore”, direbbe un cantautore.. potrebbe essere la sintesi del Vangelo di oggi: prima c’è l’amore della donna e poi il perdono di Gesù o viceversa?? Non importa quale sia la risposta, chi ama per primo non conta: entrambi ricevono e donano amore reciprocamente!
Capita anche in situazioni umane di avvertire di essere amati ed è un dono grande davvero! Ringrazio oggi perché in questa settimana penso di avere ricevuto almeno 2 grandi e semplici doni in due diverse occasioni, nella stessa giornata, un banalissimo giovedì della mia vita. Prego di essere capace di sapere accogliere il bene che gli altri mi vogliono e prima o poi di amare anch’io così in modo bello e vero… “da Dio”!
L’Evangelo del Giorno
5ª Domenica del Tempo Ordinario
“Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.” (Marco 1,29-39).
Riprendiamo e meditiamo il passo evangelico di Marco che ricorda la guarigione della suocera di Pietro la quale dopo essersi alzata e non aver più la febbre, si mette a servire Gesù e i discepoli che erano con lui. Siamo all’inizio della predicazione di Gesù.
La testimonianza della suocera di Pietro ci fa capire un aspetto che a volte non ci passa alla mente: la fede va vissuta nel servizio. E il servizio, di qualsiasi genere dedicato agli altri, è il segno della testimonianza della nostra fede.
L’Evangelo però ci ricorda l’altrettanto instancabile servizio di Gesù. Fuori dalla porta della casa di Pietro c’è chi chiede aiuto. Gesù guarisce malati e soprattutto chi è afflitto dal male del demonio.
Fin qui la testimonianza di Gesù ci aiuta a coniugare la forza e l’energia di mettersi a disposizione degli altri specie dei più bisognosi.
Ma Marco ci ricorda anche che Gesù ha due prospettive nella sua missione: quella di allargare lo sguardo a tutti quelli che lo cercano, vicini e lontani; e quella di trovare occasioni per ritirarsi e pregare.
La fede di noi credenti va coltivata attraverso un stile di apertura. La compassione e la misericordia di Gesù non guarda in faccia nessuno, non è legata solo ai “nostri”. Non è un caso che la missione di Gesù si svolga in Galilea e nei dintorni. Gesù si rivolge proprio a coloro che sono emarginati, lontani.
Lo stile di Gesù ci richiama inoltre alla necessità di alimentare la nostra spiritualità, attraverso la preghiera, la Parola, l’Eucarestia. Riconosciamo questa piccola regola di vita spirituale. Riserviamo spazi anche piccoli, meditiamo un passo evangelico, leggiamo un versetto di un salmo, recitiamo una preghiera spontanea, dedichiamoci occasioni per vivere e condividere questi momenti.
Papa Francesco ci ricorda che è importante portare con se un piccolo Evangelo tascabile. Può esserci di aiuto!
Love You Like A Love Song