L’Evangelo del Giorno
Santi Primi Martiri della Chiesa di Roma “Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!».” (Matteo 8, 1-4).
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La guarigione del lebbroso da parte di Gesù ci rende più consapevoli della necessità che il corpo umano, colpito dalla malattia, venga liberato. Dalla liberazione scaturisce la fede, dal dominio della caducità umana viene l’essenza della fede.
Tutto questo avviene nell’incontro tra Gesù e il lebbroso, persona scartata completamente da ogni forma di relazione umana. Ed è questo che Gesù vuole liberare. Ed affronta questo toccando la mano del lebbroso, violando la legge sull’impurità.
Nel medesimo tempo, però, Gesù ristabilisce gli obblighi della Legge mosaica: non sbandierare la guarigione ma dare l’offerta.
Quest’ultimo aspetto ci deve convincere che essere risanati nel corpo non richiede trionfalismi, ma ringraziamento e testimonianza semplice e vera.
Immagine: Mosaico - Guarigione del lebbroso - Cappella Palatina Palermo.