Lunedi scorso arrivavo a Puerto Suarez, dopo un viaggio in notturna da Santa Cruz verso Est, l’oriente… il Brasile. Mi fermo qui perché se continuo fino a Puerto Quijarro “corro il rischio” di tirare dritto in Brasile senza voltarmi indietro… non è ancora il momento
Una decina di stradine delle quali 4 asfaltate, le altre in terra e qualcuna ancora a metà, alla faccia della movida! Una leggera brezza come in spiaggia al mattino mi richiama verso il grande fiume; zaino in spalla pigramente mi incammino, non c’è fretta qui, il pontile vuoto e davanti ai miei occhi LUI! Placido e sonnacchioso il fiume.
Scarico lo zaino, via le scarpe; a piedi nudi sul tavolato di legno è un’altra cosa!
Perlustro un po’ i paraggi: nulla si agita fra le mangrovie, sulle rive non ci sono né i segni di grosse code, né carcasse di animali; buon segno: niente alligatori. In acqua non vedo pesci né lo zigzagare di serpenti d’acqua, ottimo, torno sul pontile, via anche la maglietta, resto in pantaloncini corti e coltello legato alla gamba, scavalco il parapetto e sono lì sul bordo, con il pollicione a mezz’aria tanto è stretto il bordo; inspiro piano 4-5 volte per godermi il panorama: fin dove spazia l’occhio c’è solo acqua; solo in fondo in fondo, ancora un po’ in fondo, verso l’orizzonte, una strisciolina verde di vegetazione; isoletta o finalmente l’altra sponda?
Salto!
Eccomi lì: gambe aperte come quando cammini, mano a chiudere il naso e guance gonfie d’aria, fermo a mezz’aria per qualche lunghiiiiiiiisssiiiiimo decimo di secondo e mi rendo conto che fooorse, solo forse, sto facendo una cazzata!
Non trovo il pulsante di Rewind per tornare indietro…
Il Play si attiva da solo e continuo il tuffo, saranno 4 metri prima dell’acqua e poi splashhhhh giù dritto in verticale, piedi, gambe, i pantaloncini corti che si gonfiano come mongolfiere, petto, ormai non si torna indietro, acqua sul viso, dentro le orecchie, i capelli che si alzano e ancora bollicine…
il silenzio…
Sono in acqua, calda acqua che mi abbraccia, acqua diversa dal solito, come dire?, … corposa; che mi trasmette una sensazione di utero materno, che strano, che allucinazione, ma questo è IL fiume.
Apro gli occhi: nessun “amichetto” in giro, meglio! Nonostante il salto, il mio peso ed il tuffo in verticale non vedo ancora il fondale; mi coccolo, mi rannicchio per pochi secondi come fossi in un utero e mi lascio cullare…
Poi mi giro, mi stiracchio e mi do lo slancio per una nuotata, […] risalgo la scaletta di legno che mi riporta sul pontile e mi stiracchio al sole come una lucertola.. questo sì che è iniziare la settimana!!!
In viaggio verso Santa Cruz de la Sierra, Dipartimento di Santa Cruz, Bolivia